Quando le montagne finiscono

Proiezione de “Quando le montagne finiscono” e conversazione con il regista Daniele Carnacina ed il direttore della fotografia Claudio Bellero

Commedia – 90 min

Pellicola cinematografica con riprese girate a Feltre e con alcuni interpreti locali.

Con il patrocinio del Comune di Fonzaso, con il sostegno della Fondazione Cariverona (progetto Dolomiti Hub: un welfare di comunità)

Ingresso: 5 € intero 

Perché proporre un film a quasi trent’anni dalla sua uscita?

Il motivo che ci ha spinto a programmarlo è che non è un film ‘vecchio’, bensì attualissimo, anticipatore di importanti temi sociali, etici e morali. E’ una favola moderna, che tratta di ecologia e razzismo, ma anche di insicurezze e fragilità individuali, di radici, del cercare ‘il nostro posto nel mondo’. 

E’, come scrisse il critico cinematografico del Gazzettino, ‘Un leggero valzer di cuori in subbuglio alle prese con la vecchiaia che avanza, l’amore che c’è e non c’è, il futuro che fa paura…E’ un film delizioso, dal tocco lieve ma intenso e dallo sguardo tenero ma fermo’.

Il film ebbe una grande successo di critica e di pubblico laddove uscì nelle sale (poi la Rai lo propose addirittura su tutte tre le reti nazionali), e convinse l’Autore a portare quella sua ‘poetica dei sentimenti’,che attraversa tutto il film, nella fiction televisiva, per raggiungere il grande pubblico. 

Possiamo dire che molti successi di serie televisive sono nati grazie a questa pellicola feltrina!

Tra i vari interpreti di questo film, ci sono Roberto Faoro e il padre che interpreta alcune scene come gestore di un albergo assieme a Giuseppe Cadorna, protagonista del film premio Oscar Mediterraneo (1991), diretto dal celebre regista e sceneggiatore italiano Gabriele Salvatores. Inoltre alcune riprese di questa pellicola cinematografica sono state girate nella splendida città di Feltre (BL), situata nel cuore delle Dolomiti Bellunesi Patrimonio dell’Umanità UNESCO. 

“Con rara efficacia, Carnacina fa scivolare sullo schermo i vari ruoli, intagliandoli sullo sfondo di un paesaggio inconsueto e sottolineandone emozioni e scelte morali con un tocco soffice di pietà. Fra la concitata festa iniziale per il compleanno di Sandro e i dialoghi, poi, nell’umile e dignitosa residenza paesana, corre il dramma delle illusioni e dei falsi idoli che la civiltà urbana ha imposto alla schietta filosofia rurale. E tuttavia, il racconto non assume toni tribunizi, non abbandona mai un tono suadente che, infine, conquista lo spettatore. (…) Severa e calibrata la fotografia di Claudio Bellero molto interessante la colonna sonora di Michele Santoro. A proposito di musica, ‘Quando le montagne finiscono’ ospita, nelle pagine conclusive, la marcia di Radetszky. Beh, la fiaba è così suggestiva che ci è caro augurarle tanto successo da giungere, con le sue proiezioni, fino alla festa del Capodanno.” (Gregorio Napoli, ‘Il Giornale di Sicilia’, 20 Dicembre 1994)

Iniziativa in linea con l’obiettivo 11 “Città e comunità sostenibili” dell’Agenda 2030 dell’ONU