La Nave Dolce

Spettacolo teatrale

Testo e regia: Daniela Nicosia
Interprete: Massimiliano Di Corato
Scene: Bruno Soriato
Aiuto regia: Vassilij Gianmaria Mangheras
Disegno luci e suono: Paolo Pellicciari
Scenotecnico: Théo Longuemare
Una produzione di Tib Teatro

Con il patrocinio del Comune di Fonzaso e con il sostegno della Fondazione Cariverona (progetto Dolomiti Hub: un welfare di comunità)

Ingresso: intero 15 €, ridotto (minorenni) 10 €

Tre voci – quella di chi si mette in viaggio, quella di chi accoglie, quella di chi guarda – e una storia. Tre lingue: un idioma italo-albanese – il viaggio, le attese, l’approdo – un idioma italo-pugliese – la coscienza critica – l’italiano – lo stupore. Tre punti di vista: un giovane albanese, un barese, un bambino a testimoniare un evento che ha mutato per sempre la storia dell’immigrazione. 8 agosto 1991, nel porto di Bari, attracca la nave Vlora carica di ventimila albanesi. 20.000 persone che arrivano, in un sol colpo, sono un paese intero. E un paese intero non lo si può rispedire a casa come fosse un pacco mal recapitato.

Da un lato le autorità governative che vogliono quei ventimila, rinchiusi, tutti insieme, nello stadio cittadino trasformato da luogo di incontro in anfiteatro di una assurda lotta per la sopravvivenza, mentre gli elicotteri controllano dall’alto. Dall’altro la comunità di Bari, che accoglie anche a suon di paste al forno e focacce raccolte tra le famiglie! Una vicenda esemplare che apre lo sguardo sul panorama politico europeo degli anni ‘90, sulle ferite ancora aperte. Questa storia ritrova oggi piena attualità. È una storia che parla di mare e di una nave presa d’assalto. È una storia di fuga e sogni. È una storia di desideri e pulsioni di libertà. È una storia che vive ancora sulla pelle di chi l’ha vissuta. È una storia di integrazione e incontro.

È una storia intessuta di storie. È una storia che non è finita. Una storia che vuole ancora essere raccontata.

Prenotazione La Nave Dolce

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Iniziativa in linea con l’obiettivo 11 “Città e comunità sostenibili” dell’Agenda 2030 dell’ONU