ICONEMI: La memoria dei luoghi fra Primiero e Feltrino

ICONEMI: la memoria dei luoghi

La memoria di un luogo, impressa nei nostri ricordi, è riconducibile a delle unità elementari definibili come iconemi.

Con il termine “iconema” si definiscono quelle unità elementari di percezione, quei quadri particolari di riferimento sui quali costruiamo la nostra immagine di un paese o di un paesaggio. Essi sono la proiezione della nostra maniera di percepire, proiezione a sua volta della nostra organizzazione del conoscere.

In sintesi, gli iconemi sono dei segni fondamentali del paesaggio che a livello percettivo assumono un rilievo simbolico.

La mostra fotografica Iconemi, la memoria dei luoghi nasce da un’idea di Teddy Soppelsa, che ha abbinato il fotografo Ruggero Alberti all’architetto Nicola Chiavarelli che ne ha curato il concept.

Il risultato è un mosaico composto da immagini e pensieri che restituiscono l’identità del luogo stesso da cui sono estratti, una percezione che risulterà inevitabilmente diversa tra chi è stato ritratto e chi, come noi, guarda la foto. Sensazioni che possono differenziarsi a seconda delle diverse esperienze accumulate dall’osservatore.

In questo modo, vengono ritratte l’area del Feltrino e del Primiero, due zone alpine contigue, poste su un antico confine regionale tra Veneto e Trentino, consimili per altimetrie e costumi.

Il paesaggio, la natura, le persone ed i volti delle due comunità montane che vengono descritte tramite scenari e viste dei luoghi tramite iconemi di realtà.

Teddy Soppelsa

Fondatore e redattore del magazine altitudini.it, scrive di montagna e alpinismo. Ideatore di diversi progetti culturali e curatore di soggetti e regie di documentari capaci di unire le emozioni della scoperta alla conoscenza dei luoghi montani. Ha ricoperto incarichi d’interesse pubblico come l’Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, CAI e altri enti provinciali. Grande amante della montagna e delle storie di chi la vive.

Nicola Chiavarelli

Architetto, vive e lavora in Primiero. Consigliere Ordine Architetti della PAT, tecnico in bioedilizia ama mescolare la memoria al contemporaneo. Esperto di ristrutturazioni in ambito alpino, è progettista per Arte Sella e per il FAI, ha progettato con il Parco di Paneveggio Pale di San Martino gli allestimenti sul sentiero Etnografico del Vanoi. Fa parte degli Hubber fondatori di di Dolomiti Hub, e si occupa di rinerazione socio territoriale.

Gianfranco Gianco Bettega

Nasce e vive in Primiero dove si è occupato di ricerca e pianificazione territoriale, storia degli insediamenti e delle architetture rurali. Con affondi su tematiche storiche quali i segni del sacro, l’epigrafia alpina e il terzo paesaggio è un appassionato cultore della storiografia alpina.

Iniziativa in linea con l’obiettivo 11 “Città e comunità sostenibili” dell’Agenda 2030 dell’ONU