Progetti e processi in una candidatura a Capitale della Cultura. L’esempio di Pieve 2022
Conversazione
con Federico Della Puppa, coordinatore del piano strategico e del dossier di candidatura di Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana a Capitale italiana della cultura 2022
modera Alessandra Benacchio, hubber e manager territoriale
Mercoledì 17 febbraio, h. 17.30
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“Qui non resta che cingersi intorno il paesaggio” Andrea Zanzotto
Pieve di Soligo, insieme alle Terre Alte della Marca Trevigiana, è stata tra le 10 finaliste candidate a Capitale della Cultura italiana 2022. Ma cosa significa per un territorio immaginare e costruire la propria candidatura? Quali sono i progetti e i processi che si devono attivare?
Un territorio è paesaggio culturale e sociale, è ricchezza di luoghi, persone, relazioni, valori materiali e immateriali e tanto altro. Tutto va tenuto insieme. Nel dossier di candidatura viene messo in evidenza che il progetto culturale “Pieve di Soligo e Le Terre Alte della Marca Trevigiana Capitale italiana della cultura 2022” si sviluppa e prende forma sulla base delle progettualità emerse e degli indirizzi contenuti nel piano strategico della cultura che ha come orizzonte il 2050. Le azioni e gli eventi contenuti nel progetto culturale non sono quindi azioni ed eventi fine a se stessi ma rappresentano elementi di sviluppo della strategia, azioni che danno corpo e sostanza e che hanno l’obiettivo di attivare processi di lungo periodo, per “costruire ponti culturali, oltre che commerciali”.
Da sempre impegnato sui temi dello sviluppo sostenibile, Federico Della Puppa si è laureato all’Università di Padova con una tesi sulla pianificazione e gestione di parchi naturali e ha poi conseguito un dottorato di ricerca in Economia Montana e dell’Ambiente presso l’Università di Trento con una tesi sulla valutazione e marketing dei beni e dei servizi ambientali. Professore a contratto dal 2001 al 2018 presso l’Università IUAV di Venezia, ha insegnato Economia e Gestione delle Imprese e Gestione del progetto. È stato docente al Master di II° livello in Pubblica Amministrazione, Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha collaborato con vari istituti di ricerca e si è occupato di programmi nazionali ed europei di riqualificazione urbana per le città di Venezia, Vicenza, Aversa, Prijedor (Bosnia), Onesti (Romania) e Chisinau (Moldavia). Nel 2007 è diventato esperto europeo nell’ambito del programma Urbact – Support for Cities. Da gennaio 2017 è responsabile dell’area Analisi & Strategie della società Smart Land. Nel 2013 è autore del manifesto “Dalla smart city alla smart land” e nel 2016 del libro “La società circolare. Fordismo, capitalismo molecolare, sharing economy” e del manifesto “Società circolare, economia digitale: dal modo di produzione industriale al modo di produzione digitale” elaborato per Fondazione Francesco Fabbri, della quale è membro del comitato curatoriale. Ha coordinato il piano strategico e il dossier di candidatura di Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana, città finalista della Capitale italiana della cultura 2022.
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Evento in linea con il goal 11 “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”